Quando ricomincia la Serie A?

Leggi in 4 minuti di Mattia Casaldi 03 Aprile 2020

Si sono espressi politici, appassionati, opinionisti e giornalisti, ma una cosa è certa, cioè che il campionato di Serie A non ha ancora una data ufficiale per la sua conclusione. Mancano 12 giornate alla conclusione del massimo campionato di calcio italiano e tutto è ancora in ballo: dal primo posto, in cuiJuventus, Lazio e Inter sono ancora in corsa, alla lotta Champions, dove il Napoli e la Roma stavano cercando di insidiare la spettacolare Atalanta.

Per non parlare della lotta per non retrocedere in serie B, insomma tutto è ancora da decidere e queste ore di quarantena stanno tenendo tutti i tifosi di calcio italiani con il fiato sospeso. L’unico titolo che non sembra in discussione è quello di capocannoniere di Ciro Immobile, che in 26 partite di Serie A, aveva già messo a segno 27 reti, il più vicino era Cristiano Ronaldo con 21 goal.

Serie A: le date possibili

Come detto, non è possibile fornire un dato certo, ma si è parlato di diverse date e anche di diverse modalità. Quello che ha lasciato trapelare la Lega Calcio è il proprio obiettivo, cioè riaprire i battenti a Maggio, per poter finire la stagione a Giugno. Sarebbero davvero due mesi fittissimi, in cui inserire i 12 turni di campionato, più i recuperi in cui sarebbero impegnate varie squadre e anche 5 spazi per le Coppe Europee.

Il motivo scatenante di questa “fretta” da parte della Lega sono i contratti in scadenza a Giugno di tantissimi calciatori protagonisti del massimo campionato italiano, basti citare Mertens e Callejon del Napoli, Bonaventura del Milan, Lulic e Cataldi della Lazio, ma sono davvero tanti.

L’altro motivo, è non far trascorrere troppo tempo di inattività ai beniamini dei fan di calcio, cosa che potrebbe provocare un calo di forma elevato, che andrebbe ad incidere sia sullo spettacolo, ma soprattutto sull’aumento del rischio di infortuni. La Lega ha richiesto ufficialmente di ricominciare il 2 Maggio, decreti governativi permettendo, si intende, ma è molto probabile che questa data, nel caso si potesse ricominciare a Maggio, sarebbe posticipata al 16 Maggio, per quindi concludersi a metà Luglio.

Questa, in effetti, è da considerarsi soltanto un’ipotesi, giacché le proroghe per il periodo di quarantena vengono aggiornate ogni due settimane dal Premier Conte e ciò sembra possa protrarsi fino a fine Maggio.

Come concludere il campionato?

Ovviamente si è pensato anche ad un’altra ipotesi, cioè quella di concludere definitivamente questa stagione e riprendere direttamente la prossima stagione, ma come? Innanzitutto l’Associazione dei Calciatori, di cui è presidente Tommasi, dovrà trovare un duplice accordo con le società e con la Lega, per “decidere” il da farsi dei contratti in scadenza, è molto probabile che questi vengano prorogati di un paio di mesi, se non addirittura fino a Settembre.

L’altra decisione da prendere è a chi assegnare lo scudetto e come. Una considerazione che sembra stia prendendo sempre più piede è il blocco del campionato e la ripresa ad Agosto del prossimo, certo questa soluzione farebbe infuriare e non poco società come la Lazio, che vedrebbero finire in una nuvola di fumo tutti gli sforzi prodotti finora per restare in testa al campionato, o di società come il Lecce, che avevano risalito la china della lotta per la retrocessione.

Inoltre, cosa da non prendere sottogamba, non ci sono gli interessi delle squadre del massimo campionato, bensì di altri due campionati professionistici e di un’innumerevole di piccole società che partecipano alle serie minori. D’altronde, una decisione presa in Serie A, avrebbe un effetto “farfalla” su tutto il calcio, dalla A, toccando la B, la Lega Pro e i dilettanti, si dovrebbero riformulare calendari, play-off, play-out e tutto ciò è estremamente complesso.

Per ciò che concerne la Serie B, si è parlato di promuovere due squadre in A, il Benevento sicuramente e poi un’altra che dovrebbe emergere dai play-off da disputare fra Luglio e Agosto e quindi avere un campionato di Serie A 22 squadre l’anno prossimo.

E lo scudetto? Lo scudetto non si assegnerebbe, così come accadde con quello simbolicamente assegnato ai Vigili del Fuoco durante la II Guerra Mondiale. Come dicevamo poco prima, però, l’effetto a catena è dietro l’angolo, perché ci sarebbero da gestire le prime dei gironi di Lega Pro, da promuovere in B e, di conseguenza, decidere le retrocesse.

Tutto appare molto complicato e lo è ancor di più, trattandosi di un ambiente in cui ci sono tanti interessi, non soltanto economici e non soltanto dei calciatori. Siamo sicuri che con buon senso e con la consulenza anche di altre nazioni, la soluzione più logica non tarderà ad arrivare, anche se non sarà sicuramente possibile “accontentare” tutti.