Matteo Ferrari sul tetto del mondo – il primo campione elettrico

Leggi in 3 minuti di Mattia Casaldi 20 Novembre 2019

Il nome della competizione è FIM Enel World Cup, ufficialmente nata quest’anno in “accompagnamento” al Motomondiale, ma era già stata abbozzata come idea da Jean Todt, ex manager della Ferrari nel 2011. Sono state dodici le squadre in gara, con un totale di 18 piloti, non mancano nomi “nobili” ex piloti di categorie come la 125 o MotoGP, vediamo ad esempio nei “roaster” Gibernau, Di Meglio e Terol, cognomi che riempiono di qualità una specialità alla sua prima apparizione in assoluto.

Grande soddisfazione quindi per il tricolore, che ha portato sul posto più alto del podio l’italiano Matteo Ferrari (classe ‘97 del team Gresini), a continuazione di un feeling fra Italia e motociclette che non sembra arrestarsi neanche dopo il periodo d’oro di Valentino Rossi. Ferrari viene da una lunga gavetta iniziata già con le minimoto, di cui è stato campione d’Europa nel 2006, successivamente passò alla Moto3, dove ha corso fino al 2019, ottenendo risultati non brillantissimi (il migliore nel 2014: ventiduesimo posto con 12 punti ottenuti).

Come funziona il mondiale di MotoE

Vediamo nel particolare come si snoda questa competizione, abbiamo già visto che consta di sei gare. Il weekend è simile alle cugine 125 e MotoGP: si inizia con il venerdì delle prove libere per permettere ai piloti di essere “padroni” del circuito su cui gireranno per 30 minuti. Il giorno seguente, è il sabato dedicato all’E-Pole, momento che prevede l’uscita in pista di ogni pilota singolarmente, distanziati gli uni dagli altri di 40 secondi: su tre giri a disposizione il pilota dovrà far registrare il proprio miglior tempo.

Il weekend si conclude con la gara vera e propria della domenica che dura 15 minuti e non prevede warm-up lap, ma solo un giro di allineamento prima della partenza. I sei appuntamenti che hanno emozionato gli appassionati dell’elettrico sono iniziati a luglio e si sono conclusi a novembre, eccolo di seguito:

La moto utilizzata quest’anno è anch’essa italiana, si tratta della Energica Ego Corsa, su solidi pneumatici Michelin. Il fatto di gareggiare con la stessa moto è un fattore che pone ancor di più il focus sulla bravura del pilota Ferrari, non avendi differenze di prestazioni fra le varie moto.

Le prestazioni delle motociclette elettriche stanno migliorando di anno in anno, anche per via dell’impatto che questi veicoli stanno avendo nel mercato globale, attualmente rispetto ai poderosi veicoli della MotoGP, lo scarto di velocità si assesta solo a 90 km/h e possono vantare un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, niente male per un motore totalmente eco-sostenibile. L’unica nota che fa storcere leggermente il naso ad addetti ai lavori ed appassionati è il peso del vano batterie, che fa raggiungere al veicolo un peso totale di 250 kg.

Vediamo qui di seguito la classifica finale in cui inseriamo i primi 10 (a sorpresa Gibernau fuori da questi), con la quale l’italiano Matteo Ferrari si è laureato primo campione del mondo nella storia di questa competizione:

Pilota Moto Punti
Matteo Ferrari Energica 99
Bradley Smith Energica 88
Eric Granado Energica 71
Hector Garzo Energica 69
Mike Di Meglio Energica 63
Xavier Simeon Energica 58
Alex De Angelis Energica 47
Jesko Raffin Energica 47
Niccolo Canepa Energica 46
Mattia Casadei Energica 39