Serie A: il 13 Giugno tutti in campo?

Leggi in 4 minuti di Mattia Casaldi 15 Maggio 2020

Il 12 Giugno l’Italia avrebbe dovuto affrontare la Turchia alle ore 21 allo Stadio Olimpico, ma con molta probabilità il giorno dopo, invece, ripartirà la Serie A. Lo ha confermato il Presidente del Coni Malagò che è apparso estremamente ottimista riguardo la data per far ricominciare uno dei principali campionati d’Europa. L’Italia sembra quindi voler prendere esempio dalla Bundesliga, in partenza il 16 Maggio con tante novità.

La prima, ma neanche tanto, è che viene fatta ripartire dalla 26 esima giornata di campionato, si recupereranno tutte le giornate mancanti, eliminata quindi l’ipotesi di un mini torneo per concludere il campionato, l’altra novità saranno i cinque cambi a disposizione degli allenatori, inoltre, saranno disponibili ulteriori sostituzioni in caso di play-off in cui si andrà ai tempi supplementari. Tutto ciò è stato proposto dalla FIFA, accolto con benevolenza dall’International Board e approvato dalla Bundesliga per permettere di mantenere alto il livello della competizione dopo due mesi di stop.

Ritornando all’Italia, Malagò preme su una ripartenza coscienziosa, sempre facendo memoria di quello che è accaduto in Germania, dove c’è stato un accordo fra Federazione, società e calciatori nel caso in cui il campionato dovesse fermarsi nuovamente. C’è ancora un mese per lavorare, le difficoltà non mancano, ma il tempo e la motivazione, prettamente economica, ma anche sociale non mancano. Certo la dichiarazione di Malagò che ha anche abbozzato una percentuale del 99% ha del positivo e anche della sicurezza, nonostante molte società e molti calciatori abbiano dei seri dubbi a riguardo.

Inter Napoli pià quasi altri 10 club di Serie A non approvano il nuovo protocollo

Come dicevamo, se da un lato c’è la voglia di ricominciare da parte di tutti, la solerzia di Malagò e l’entusiasmo di tutti i tifosi d’Italia, dall’altro ci sono dei dubbi anche giustificabili che attanagliano presidenti dei club, calciatori e staff delle squadre. Ciò che non convince è il nuovo protocollo che prevede delle nuove misure studiate da Cts e che sono state approvate dalla Figc. In particolare l’Inter e il Napoli a cui si aggiungono Milan, Verona, Atalanta, Sassuolo, Fiorentina, Genoa, Brescia e Sampdoria, ma l’elenco molto probabilmente si estenderà.

Ciò che questi club criticano sono le misure adottate, in particolare ciò che non convince le società sono le modalità di allenamento e di ritiro in hotel, che non sono soddisfacenti da un punto di vista sia logistico che di sicurezza personale. Anche l’Assocalciatori, in occasione del meeting del 14 Maggio, al quale hanno partecipato rappresentanti delle squadre di Serie A, il dottor Walter Della Frera e insieme hanno esaminato le modifiche del protocollo per far ripartire la macchina del campionato di calcio attorno alla quale ruotano milioni e milioni di interessi.

Ciò che non convince è il concetto del GRUPPO-squadra, cioè quello di riunire tutto lo staff, calciatori e allenatore in una sorta di clausura, ma, mancando delle date certe, per le società è difficile organizzare tutte le componenti relative a questa situazione. Inoltre, soprattutto i calciatori, vorrebbero sapere cosa succederebbe nel caso in cui il campionato si dovesse fermare nuovamente, quali tutele per loro, per le squadre e per gli staff. L’esigenza espressa dall’Assocalciatori è soprattutto quella di avere le idee chiare, tutti insieme per non commettere errori che potrebbero vanificare tutto ciò che di buono si sta ipotizzando in questi mesi.

Malagò dal canto suo preme affinché il campionato riprenda e soprattutto che governo e CTS si parlino per poter così notificare al più presto alle società di calcio un protocollo di valore e condivisibile. La data annunciata sembra molto vicina, ma le parti in gioco sembrano lontane, con molta probabilità sarà decisiva la settimana dal 18 al 24. L’unica cosa certa al momento è che tutte le squadre hanno ripreso ad allenarsi e che però molte di queste non sono d’accordo con il nuovo protocollo e questo potrebbe far ulteriormente slittare la ripresa, cosa che il CONI vuole evitare, poiché inciderebbe poi su due campionati, anziché su uno solo, quello di quest’anno e quello che deve partire per l’anno prossimo.

Vedremo in queste ore cosa si deciderà, sicuramente tutti i tifosi d’Italia stanno a guardare con un pizzico di speranza in più.